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Il bosco di Rogoredo e’ il bosco di Cappuccetto Rosso, che con i suoi fratelli e sorelle lo visita periodicamente per trovare il mondo impossibile che altrove non c’è.

Cappuccetto Rosso, si e’ messa il cappuccio multicolor, tanti cappucci tante teste tutte fuori dal mondo perbene.

Droga si, Droga no, famiglia si , famiglia no, nella societa’ degli animali cappuccetto rosso sta da Dio solo quando arriva a Rogoredo , non trovando Dio scappato per incompatibilita’ ambientale, si accompagna con Lucifero che e’ l’insospettabile di turno, il faccendiere tutto fare che arrotonda con la felicita’ allargata della dose salvavita.

La droga vista  dal mondo della parola, che anche lei per certi versi e’ assuefazione, quando alla fine nemmeno lei la parola riesce a mostrarti il mostro che sei, e cosi’ tutti diventano cattivi e i buoni scappano con le ong a salvare altri disperati politicamente piu’ alla moda, essere disperati e’ un punto di vista e dipende da dove vieni.

Il partito dei disperati è trasversale e’ sufficiente passeggiare nel non mondo dell’Italia che affoga tra gioco d’azzardo, droga e disoccupazione senza andare a nuoto a Lampedusa per immortalare il disperato riorganizzato che da noi trova il paradiso che non e’ il bosco di Rogoredo.